giovedì 22 maggio 2014

CAMPAGNA SOCIALE: ARTICOLO 21

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"L'INFORMAZIONE STA ALLA CULTURA"
come "IL PANE STA ALLA (nostra) CARNE"


Entrambi svolgono una funzione primitiva
di sostegno e di nutrimento essenziale.

Ho sentito l'urgenza personale di dovermi esprimere nel merito, attraverso il linguaggio figurativo (mi occupo di comunicazione pubblicitaria e di grafica) dopo aver avvertito il rischio che l'intimidazione, come quella di un'eventuale legge bavaglio, avrebbe creato per tutti coloro che svolgono il compito di informare e divulgare la realtà e l'informazione tutta. E' il dovere di chi fa informazione, è un diritto di tutti riceverla e va difeso dalla minaccia che possa essere intrappolato da leggi che ne limitino o che ne ostacolino il ruolo.



Ho scelto di usare questo slogan, parafrasando una preghiera a tutti nota, perché non riesco a immaginare qualcosa di più sentito di una preghiera: è una richiesta di protezione, un invito, una supplica globale che chiama in causa santi, eroi, sommi di palazzo, gente comune affinchè proteggano, ognuno con i propri mezzi, il "Pane": quello sulle nostre tavole e quello dell'informazione! 

Quando si subisce una minaccia e si corre il rischio che "per legge" si permetta "ciò che in linea di principio è illecito", si chiama in causa ogni genere di giustizia, anche quella divina scomodando il cielo se serve.

Il diritto di informare e quello di comunicare è intoccabile: la storia è pervasa di danni che l'umanità ha subito perché il bavaglio ha chiuso alcune bocche... salvo poi glorificarne, postumo, il merito.




SE CI PRIVIAMO DEL "PANE", LA CARNE MUORE DI FAME
E LE MENTI DI UNA MORTIFICANTE INEDIA...




La "Guerra del Pane" di questi giorni non può che farci riflettere, forse spaventare ma sicuramente trovare il grande coraggio che serve per combattere e difendere i nostri diritti basilari...


Luciana Cedrone 2010